I redirect 301, 302 e 303 sono strumenti indispensabili per la corretta gestione dei siti web e sapere quali utilizzare a seconda del contesto e degli obiettivi da raggiungere è essenziale per evitare di commettere errori.
Inclusi tra i codici di stato del protocollo HTTP, i reindirizzamenti rendono la fruizione del sito web più appagante per l’utente, il quale non si troverà a consultare pagine obsolete o a cercare prodotti non disponibili, ed eviterà di trovarsi bloccato di fronte a un messaggio di errore 404 o di inviare due volte un modulo o un pagamento.
In questo articolo andremo a scoprire a che cosa servono i tre codici di reindirizzamento, in cosa si differenziano tra loro, quali vantaggi offrono e quale scegliere in base alle proprie esigenze.
Indice
Che cos’è un reindirizzamento
Quando si parla di “reindirizzamenti” o “redirect” si fa riferimento a quel sistema di codici che consente al server di individuare immediatamente l’URL alternativo quando quello richiesto dall’utente o dal crawler di un motore di ricerca risulta obsoleto o non più esistente. L’indirizzo della pagina alla quale si sta cercando di accedere viene modificato in modo automatico al fine di non bloccare la navigazione e di non restituire un errore.
A seconda dei casi, è possibile optare per un redirect temporaneo, scegliendo tra il 302 e il 303, oppure per quello permanente, ossia il 301.
Quali vantaggi offrono i redirect
Nonostante le gradi differenze che li caratterizzano e i diversi contesti di utilizzo, tutti e tre i codici consentono di migliorare l’user experience e la fruibilità del sito web; il codice 301 gioca inoltre un ruolo molto importante in ambito SEO, in quanto consente al sito web o alle singole pagine che sono state spostate a non perdere l’autorevolezza acquisita fino a quel momento e a mantenere il posizionamento raggiunto in SERP.
Redirect 301 Moved Permanently
Chi si trova a dover sostituire uno o più URL in modo permanente, deve fare ricorso al codice di stato 301, il quale comunica al server e ai motori di ricerca che la pagina è stata spostata in modo definitivo e il precedente URL non verrà più utilizzato.
Dal punto di vista SEO, questo codice offre un enorme vantaggio, in quanto spinge i motori di ricerca a trasferire l’autorevolezza e il posizionamento della pagina precedente a quella nuova, consentendo di mantenere la medesima posizione in SERP ed evitando cali di traffico.
Inoltre, se prima dello spostamento erano state attuate strategie SEO off page, come la link building, i risultati ottenuti non verranno persi.
Per quanto riguarda i visitatori del sito, non si accorgeranno del cambiamento, in quanto un buon reindirizzamento non rallenta eccessivamente il caricamento della pagina e non richiede nessun tipo di intervento aggiuntivo.
Redirect 302 Found
Il reindirizzamento indicato con il numero di codice 302 comunica al server e ai bot che lo spostamento non è permanente, ma ha un carattere temporaneo.
Proprio per questo motivo, i motori di ricerca non attribuiranno l’autorevolezza della pagina di partenza a quella nuova, ma si limiteranno ad analizzare e indicizzare anche la seconda, attribuendole un valore e un’autorevolezza propri.
Anche in questo caso, gli utenti non noteranno la differenza e potranno continuare a navigare senza interruzioni e senza trovarsi a consultare pagine con contenuti vecchi o, nel caso degli e-commerce, con prodotti non disponibili.
Redirect 303 See Other
Il terzo tipo di redirect differisce dai due precedenti in quanto, seppure utilizzato per i reindirizzamenti temporanei, non sostituisce una pagina nel momento in cui l’utente effettua una navigazione tradizionale, ma restituisce un URL diverso in situazione specifiche, ad esempio dopo l’invio di un modulo.
Si tratta di uno strumento che migliora l’esperienza utente, in quanto mostra un contenuto diverso in base all’operazione da esso effettuata, ma non ha nessun tipo di effetto sui motori di ricerca e tanto meno sulla SEO.
Codici di reindirizzamento: l’importanza di scegliere quello giusto
Come abbiamo appena visto, i tre codici di redirect presentano caratteristiche differenti e, proprio per questo motivo, devono essere scelti e utilizzati con attenzione.
Il redirect 301 risulta ad esempio essere la scelta perfetta quando si effettua un cambio di dominio e non si vogliono perdere i vantaggi SEO acquisiti fino a quel momento, ma anche nel caso in cui si decidesse di ottimizzare alcuni URL.
Il codice 302 può invece essere sfruttato ogni qualvolta si desidera limitare l’accesso, per un periodo di tempo più o meno lungo, a una o più pagine del sito web, del blog o dell’e-commerce; questo può avvenire ad esempio quando si gestiscono pagine web dedicate a specifiche ricorrenze oppure nel momento in cui ci si appresta a ottimizzare dei contenuti.
Mentre, il codice 303 viene impiegato se si desidera cambiare le url di destinazione dei redirect senza che queste vengano memorizzate nella cache di Google.
Per finire, redirect 303 deve essere utilizzato quando il server deve restituire una pagina differente in risposta a una specifica azione compiuta dall’utente, come un login o l’effettuazione di un pagamento online.