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Guida al posizionamento su Bing

Quando si parla di SEO, la maggior parte dei professionisti pensa subito a Google ed è comprensibile: il colosso di Mountain View domina il mercato dei motori di ricerca da anni… anche se qualcosa sta iniziando a cambiare, anche con l’avvento dei motori generativi. Non bisogna, però, dimenticare Bing, il motore di ricerca di Microsoft, molto diffuso negli USA e che ha iniziato a guadagnare ulteriore terreno proprio grazie all’integrazione con ChatGPT.

Ottimizzare il proprio sito anche per Bing oggi significa intercettare nuove opportunità di visibilità, conquistare un pubblico meno saturo e rafforzare la presenza online su più canali di ricerca. In questa guida scoprirai come funziona la SEO su Bing, quali sono le differenze principali rispetto a Google e come puoi ottimizzare il tuo sito per ottenere il massimo anche da questo motore di ricerca.

3 motivi per fare SEO su Bing nel 2025

Ebbene sì, secondo dati ufficiali, nel 2025 Bing avrebbe superato il 7% di market share desktop in Italia e oltre 100 milioni di utenti attivi nel mondo. Numeri che, presi isolatamente, possono sembrare modesti rispetto al dominio di Google, ma raccontano una tendenza precisa: Bing sta crescendo e lo fa in segmenti molto interessanti, come quello della ricerca vocale e dell’AI search.

Ci sono almeno tre motivi solidi per investire sulla SEO per Bing:

  1. Il primo è la minore concorrenza: poiché la maggior parte delle aziende continua a concentrarsi quasi esclusivamente su Google, posizionarsi su Bing può garantire risultati più rapidi e stabili, soprattutto per keyword competitive.
  2. Il secondo è legato all’integrazione con ChatGPT. Dal 2023, infatti, Bing alimenta la ricerca conversazionale di Microsoft, permettendo agli utenti di ottenere risposte più personalizzate e approfondite grazie al modello GPT. In questo contesto, comparire nei risultati di Bing significa anche diventare una fonte potenzialmente citata nelle risposte dell’AI, un’opportunità preziosa in termini di autorevolezza e visibilità.
  3. Il terzo riguarda l’ecosistema Microsoft. Bing alimenta anche i risultati di Yahoo e influenza assistenti vocali come Cortana e Alexa. Lavorare sulla SEO per Bing, quindi, significa estendere la propria presenza anche a questi canali, migliorando la performance complessiva della strategia di search marketing.

Come Bing valuta i contenuti e in cosa è diverso da Google

Bing e Google condividono molti principi di base, le cosiddette best pratice della SEO: contenuti di qualità, autorevolezza del dominio, buona esperienza utente… ma il modo in cui li valutano è diverso. Bing, per esempio, attribuisce un peso maggiore alle parole chiave esatte, specialmente se inserite nel titolo, nell’URL e nei primi paragrafi. Mentre Google si basa su un approccio sempre più semantico e interpreta il contesto e l’intento di ricerca, Bing resta più “letterale”.

Questo significa che, su Bing, la precisione linguistica e le keyword secche contano ancora molto. Utilizzare la keyword principale nella forma esatta, senza forzature ma con naturalezza, può fare la differenza nel posizionamento.

Un’altra differenza importante riguarda i meta tag. Su Google, la meta description influenza soprattutto il click-through rate; su Bing, invece, ha ancora un ruolo diretto come fattore di ranking.

Anche i backlink vengono valutati in modo diverso: Bing tende a privilegiare i link provenienti da domini istituzionali o accademici (.gov, .edu) e da siti con una lunga storicità online. La qualità, la longevità e l’autorevolezza del dominio “linkante” pesano persino più della qualità del contenuto stesso, così come della quantità o della frequenza dei nuovi link.

Un elemento distintivo della SEO su Bing è l’influenza dei segnali Social. A differenza di Google, che ha sempre negato un impatto diretto dei social network sul ranking (nonostante abbia aperto i contenuti di diverse piattaforme come LinkedIn e Instagram all’indicizzazione in SERP), Bing dichiara apertamente che like, condivisioni e commenti possono contribuire a migliorare la visibilità di una pagina. Per chi presidia attivamente i Social, è un vantaggio non trascurabile.

Infine, Bing mostra una certa predilezione per i contenuti multimediali: immagini, video e infografiche ottimizzati tendono a posizionarsi meglio. L’utilizzo di file ben nominati, Alt Tag descrittivi e formati leggeri migliora sia la user experience sia l’indicizzazione.

Gli strumenti di Bing per la SEO

Un grande vantaggio per chi lavora sulla SEO di Bing è rappresentato dai suoi strumenti nativi.

Il principale è Bing Webmaster Tools, una piattaforma gratuita che offre funzionalità simili a Google Search Console ma con alcune differenze significative. Oltre a consentire la verifica del sito, permette di monitorare le performance, individuare errori di scansione, gestire sitemap XML e ottimizzare il file robots.txt.

Tra le funzioni più utili ci sono Crawl Control, che consente di decidere quando e con quale frequenza Bing deve scansionare il sito (evitando i picchi di traffico), e IndexNow, un protocollo che permette di notificare in tempo reale a Bing la pubblicazione di nuovi contenuti o l’aggiornamento di una pagina, accelerandone l’indicizzazione.

Anche i dati strutturati (schema markup) sono fondamentali: aiutano Bing a comprendere meglio il contenuto e a generare rich snippet più accattivanti nei risultati di ricerca, migliorando il CTR.

L’impatto dell’intelligenza artificiale e della ricerca vocale

Con l’integrazione dei modelli GPT, Bing ha introdotto una nuova modalità di ricerca, più conversazionale e predittiva. La funzione Deep Search, basata su GPT-4, consente di interpretare query complesse e restituire risultati più pertinenti e articolati.

Questo cambiamento ha un impatto diretto sulla SEO. Ottimizzare i propri contenuti per l’AI di Bing significa scrivere in modo naturale, rispondere a domande specifiche e strutturare i testi con un linguaggio che rispecchi quello parlato.

Dal canto suo, invece, la ricerca vocale, sempre più diffusa grazie agli assistenti come Alexa e Cortana, richiede l’uso di keyword long-tail e frasi interrogative (“come fare…”, “dove trovare…”, “perché scegliere…”), oltre a siti mobile-friendly e veloci.

Perché impegnarti nella SEO per Bing?

Se lo scenario è ancora dominato da Google, pensare anche a Bing può sembrare una scelta marginale o in controtendenza… ma è proprio questa la sua forza. Bing non è più un motore di ricerca di nicchia: è un ecosistema in espansione, spinto dall’intelligenza artificiale, dalla ricerca vocale e da una crescente base di utenti.

Essere presenti e ben ottimizzati su Bing significa intercettare un pubblico in crescita, ridurre la dipendenza da Google e migliorare la propria autorevolezza online. In un mondo della ricerca sempre più frammentato e intelligente, la vera forza di una strategia SEO sta nella sua capacità di adattarsi — e Bing, oggi, è uno dei terreni più interessanti su cui farlo.

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  1. Il primo è la minore concorrenza: poiché la maggior parte delle aziende continua a
    concentrarsi quasi esclusivamente su Google, posizionarsi su Bing può garantire
    risultati più rapidi e stabili, soprattutto per keyword competitive.
  2. Il secondo è legato all’integrazione con ChatGPT. Dal 2023, infatti, Bing alimenta la
    ricerca conversazionale di Microsoft, permettendo agli utenti di ottenere risposte più
    personalizzate e approfondite grazie al modello GPT. In questo contesto, comparire
    nei risultati di Bing significa anche diventare una fonte potenzialmente citata nelle
    risposte dell’AI, un’opportunità preziosa in termini di autorevolezza e visibilità.
  3. Il terzo riguarda l’ecosistema Microsoft. Bing alimenta anche i risultati di Yahoo e
    influenza assistenti vocali come Cortana e Alexa. Lavorare sulla SEO per Bing,
    quindi, significa estendere la propria presenza anche a questi canali, migliorando la
    performance complessiva della strategia di search marketing.
    Come Bing valuta i contenuti e in cosa è diverso da Google
    Bing e Google condividono molti principi di base, le cosiddette best pratice della SEO:
    contenuti di qualità, autorevolezza del dominio, buona esperienza utente… ma il modo in cui
    li valutano è diverso. Bing, per esempio, attribuisce un peso maggiore alle parole chiave
    esatte, specialmente se inserite nel titolo, nell’URL e nei primi paragrafi. Mentre Google si
    basa su un approccio sempre più semantico e interpreta il contesto e l’intento di ricerca,
    Bing resta più “letterale”.

Questo significa che, su Bing, la precisione linguistica e le keyword secche contano
ancora molto. Utilizzare la keyword principale nella forma esatta, senza forzature ma con
naturalezza, può fare la differenza nel posizionamento.
Un’altra differenza importante riguarda i meta tag. Su Google, la meta description influenza
soprattutto il click-through rate; su Bing, invece, ha ancora un ruolo diretto come fattore
di ranking.
Anche i backlink vengono valutati in modo diverso: Bing tende a privilegiare i link
provenienti da domini istituzionali o accademici (.gov, .edu) e da siti con una lunga
storicità online. La qualità, la longevità e l’autorevolezza del dominio “linkante” pesano
persino più della qualità del contenuto stesso, così come della quantità o della frequenza dei
nuovi link.
Un elemento distintivo della SEO su Bing è l’influenza dei segnali Social. A differenza di
Google, che ha sempre negato un impatto diretto dei social network sul ranking (nonostante
abbia aperto i contenuti di diverse piattaforme come LinkedIn e Instagram all’indicizzazione
in SERP), Bing dichiara apertamente che like, condivisioni e commenti possono
contribuire a migliorare la visibilità di una pagina. Per chi presidia attivamente i Social, è
un vantaggio non trascurabile.
Infine, Bing mostra una certa predilezione per i contenuti multimediali: immagini, video e
infografiche ottimizzati tendono a posizionarsi meglio. L’utilizzo di file ben nominati, Alt Tag
descrittivi e formati leggeri migliora sia la user experience sia l’indicizzazione.
Gli strumenti di Bing per la SEO
Un grande vantaggio per chi lavora sulla SEO di Bing è rappresentato dai suoi strumenti
nativi.
Il principale è Bing Webmaster Tools, una piattaforma gratuita che offre funzionalità simili a
Google Search Console ma con alcune differenze significative. Oltre a consentire la verifica
del sito, permette di monitorare le performance, individuare errori di scansione, gestire
sitemap XML e ottimizzare il file robots.txt.
Tra le funzioni più utili ci sono Crawl Control, che consente di decidere quando e con quale
frequenza Bing deve scansionare il sito (evitando i picchi di traffico), e IndexNow, un
protocollo che permette di notificare in tempo reale a Bing la pubblicazione di nuovi
contenuti o l’aggiornamento di una pagina, accelerandone l’indicizzazione.
Anche i dati strutturati (schema markup) sono fondamentali: aiutano Bing a comprendere
meglio il contenuto e a generare rich snippet più accattivanti nei risultati di ricerca,
migliorando il CTR.
L’impatto dell’intelligenza artificiale e della ricerca vocale

Con l’integrazione dei modelli GPT, Bing ha introdotto una nuova modalità di ricerca, più
conversazionale e predittiva. La funzione Deep Search, basata su GPT-4, consente di
interpretare query complesse e restituire risultati più pertinenti e articolati.
Questo cambiamento ha un impatto diretto sulla SEO. Ottimizzare i propri contenuti per l’AI
di Bing significa scrivere in modo naturale, rispondere a domande specifiche e strutturare i
testi con un linguaggio che rispecchi quello parlato.
Dal canto suo, invece, la ricerca vocale, sempre più diffusa grazie agli assistenti come
Alexa e Cortana, richiede l’uso di keyword long-tail e frasi interrogative (“come fare…”, “dove
trovare…”, “perché scegliere…”), oltre a siti mobile-friendly e veloci.
Perché impegnarti nella SEO per Bing?
Se lo scenario è ancora dominato da Google, pensare anche a Bing può sembrare una
scelta marginale o in controtendenza… ma è proprio questa la sua forza. Bing non è più un
motore di ricerca di nicchia: è un ecosistema in espansione, spinto dall’intelligenza artificiale,
dalla ricerca vocale e da una crescente base di utenti.
Essere presenti e ben ottimizzati su Bing significa intercettare un pubblico in crescita,
ridurre la dipendenza da Google e migliorare la propria autorevolezza online. In un
mondo della ricerca sempre più frammentato e intelligente, la vera forza di una strategia
SEO sta nella sua capacità di adattarsi — e Bing, oggi, è uno dei terreni più interessanti su
cui farlo.

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